Un segno che cerca costantemente un dialogo, il filo rouge della sua poetica: così il segno è alle volte più libero, meno controllato, altre invece è più disegnato, più chiaramente delineato nella sua forma e nell’azione consapevole del comunicare nel gioco ambiguo, visivo, e indefinito dall’arte. L’artista compone il suo linguaggio segnico, fluido ed avvolgente e nitidamente definito con una gestualità controllata e armoniosa, che rifugge da ogni violenza espressiva, strutturando un proprio modo di comunicare di grande valenza pittorica nel quale riconosce il piacere del dipingere. Una moltitudine di segni e lettere contrarie ma inseparabili dominano le sue opere facendo così nascere quell’originale scrittura lirica rigorosamente scandita in ritmo, colore e luce. Altresì fondamentale è il colore che si espande, percorre con energia, la superficie pittorica per rivelare ciò che costituisce il dipingere, aldilà di una sua possibile funzione. Il colore insieme alla componente segnica sono, appunto, i punti essenziali della sua arte, espressione di un approccio critico e del suo spirito sempre pronto a ricercare, a scoprire nuove frontiere del fare. Il suo segno si apre alla vitalità e vivacità del colore denso, vitale sollecitato verso il suo darsi forma alla ricerca di un gioco di contrasti che esaltano il rapporto tra grafia e cromatismo animato da una strana e ipnotica energia. L’immagine appare sempre in divenire, una libera composizione della forma-colore, elementi enfatizzati da un raffinato gioco di concezione volumetrica e spaziale dettata da una tensione spirituale, profonda, intimamente istintiva, sprigionandone un fremito emotivo dal quale nessuno sguardo può essere immune.