In quel periodo, l’artista discrimina le desuete convenzioni classicistiche a favore di un radicale cambiamento culturale teso a sublimare, a livello artistico, la spontaneità creativa diretta e immediata, l’automatismo grafico e gestuale, lo sfogo incondizionato dell’istinto e della libera enfatizzazione dell’immaginario, manifestandone una “libertà espressiva” tessuta da differenti espressioni artistiche con le quali, nel tempo, concepirà originali idee sviluppando la personale capacità creativa. Raffigura “un’arte naturale e spontanea”, manifestandone un atto liberatorio del proprio inconscio, facendo emergere sulla superficie di ogni singola tela strati pastosi, colori riversati a grumi creando un gioco di contrasti tra il bianco e il nero, dal quale emerge un’immagine che prende forma dalla gestualità incondizionata del pennello. I personali gesti del dipingere nascono da impulsi liberatori intrisi di rabbia che, l’artista esterna mediante l’atto pittorico per avventurarsi verso ciò che non conosce, per verificarne il “dopo” narrato dalla grammatica del suo personale linguaggio visivo. Mette in scena un’arte provocatoria, raffigura spazi e immagini che rivendicavano il diritto al piacere, enfatizzati dalla violenza dettata dal segno grafico, dalla raffigurazione di figure non sempre proporzionate e personalizzate da tratti semplici caratterizzati da una forza impetuosa, esasperata in modo fantastico da colpi di colore e materialità quali elementi costruttivi dell’immagine. Affida il lirismo al segno pittorico, elaborato con naturale sensibilità grazie a un insieme di elementi che, si coniugano in totale e perfetta autonomia creandone uno stile pittorico definito da un effetto di semplicità e innegabile efficacia espressiva in continuo divenire.
Dopo il suo rientro a Milano nel 1976, sperimenta differenti tematiche espressive, caratterizzate per profondità di contenuti e sapienza compositiva. L’artista fa dell’arte un’espressione di vita, condizione di verità e l’atto del dipingere alimenta un’esigenza del tutto personale che viene ad identificarsi nell’elogio dell’opera pittorica. Rappresenta un’arte nutrita e bagnata da un misticismo personale e ne è esempio la sua personale organizzata a Terni, allestita alla Galleria “Murillo” (1976), alla quale, nel tempo si susseguono numerosi altri appuntamenti in Italia e all’estero